Dovevano essere pronte a ottobre, in occasione della festa dei 15 anni di Enfants Terribles. Le abbiamo finite adesso, ma solo perché non potevamo fare altrimenti: un paio di questi progetti sono stati iscritti ai premi e la case history è obbligatoria. Succede sempre così: quando si lavora per gli altri non si buca mai una scadenza, ma quando si lavora per se stessi procrastinare viene spontaneo.
Alcuni di questi progetti cominciano ad avere qualche anno ma rivendoli non hanno perso freschezza. Sono progetti che sono stati molto importanti per la nostra agenzia, alcuni per il valore creativo, altri per la difficoltà di esecuzione. Sono tutti lavori di cui comunque andiamo orgogliosi.
La prima case history è quella che riguarda il progetto pensato per la Federazione Alzheimer Italia. È la prima volta che collaboriamo per un ente no profit e secondo me abbiamo fatto un ottimo lavoro. Le idee sono creative, l’esecuzione è buona ma, soprattutto, il concetto non è gratuito e la campagna ha prodotto buoni risultati.
Questa la comunicazione integrata sviluppata il 21 settembre 2011, giornata mondiale dell’Alzheimer.
Questa la campagna stampa uscita su free press e, ultimamente, anche su quotidiani.
Tweet nello Spazio invece è l’ultimo progetto che abbiamo realizzato. Il primo che potremmo definire di digital PR. Ci siamo concentrati sull’utilizzo di Twitter, con buona soddisfazione di persone che lo amano come mr white (aka Valerio Franco) e Gianni Lombardi, che ha collaborato al progetto.
Un altro lavoro particolare che abbiamo realizzato negli ultimi mesi è il biglietto da visita di ebolaindustries, la nostra anima digital. È particolare perché è un lavoro esclusivamente di design, disciplina che non ci appartiene del tutto, e perché per realizzarlo ci è voluto quasi un anno. Dopo l’idea abbiamo dovuto trovare il modo di realizzarla. E ci abbiamo messo ben 9 mesi per trovare un fornitore che stampasse su perspex delle scritte dal font size di 1,6 pt (0,5 mm.).
Poi c’è un lavoro che, nonostante non abbiamo iscritto a nessun premio è stato il più importante del 2011 per la nostra agenzia. Sto parlando della WoW Experience per Oral B. La campagna non è particolarmente creativa ma ha dimostrato la forza di ebolaindustries nel realizzare progetti che altri definiscono impossibili. La WoW Experience ha messo a dura prova tutti noi per almeno sei mesi, con un progetto complesso e integrato che ha prodotto anche risultati concreti di vendita. Per realizzarlo abbiamo dovuto anche affrontare catastrofi naturali come l’alluvione di Genova.
E infine due vecchi progetti.
La prima è la case histories di Chinò, che a mio parere risulta ancora il miglior progetto italiano mai fatto nel non convenzionale, almeno per quanto riguarda i risultati ottenuti di word of mouth e vendite.
L’ultima case history è quella di Ardo, cioè il primo frozen organizzato in Italia. Me lo chiedessero oggi non organizzerei un flashmob nemmeno se mi pregassero, ma allora non erano ancora così inflazionati e ricordo quel giorno come uno dei più emozionanti della mia carriera. In quella piazza si respirava un’energia incredibile. Un progetto importante per sottolineare il nostro spirito innovativo e la nostra capacità di precorrere i tempi.
Naturalmente queste non sono tutte le nostre case histories. Se siete dei feticisti dei progetti di Enfants Terribles e ebolaindustries potete vedere la collezione completa sul nostro sito.
Dovevano essere pronte a ottobre, in occasione della festa dei 15 anni di Enfants Terribles. Le abbiamo finite adesso, ma solo perché non potevamo fare altrimenti: un paio di questi progetti sono stati iscritti ai premi e la case history è obbligatoria. Succede sempre così: quando si lavora per gli altri non si buca mai una scadenza, ma quando si lavora per se stessi procrastinare viene spontaneo.
Alcuni di questi progetti cominciano ad avere qualche anno ma rivendoli non hanno perso freschezza. Sono progetti che sono stati molto importanti per la nostra agenzia, alcuni per il valore creativo, altri per la difficoltà di esecuzione. Sono tutti lavori di cui comunque andiamo orgogliosi.
La prima case history è quella che riguarda il progetto pensato per la Federazione Alzheimer Italia. È la prima volta che collaboriamo per un ente no profit e secondo me abbiamo fatto un ottimo lavoro. Le idee sono creative, l’esecuzione è buona ma, soprattutto, il concetto non è gratuito e la campagna ha prodotto buoni risultati.
Questa la comunicazione integrata sviluppata il 21 settembre 2011, giornata mondiale dell’Alzheimer.
Questa la campagna stampa uscita su free press e, ultimamente, anche su quotidiani.
Tweet nello Spazio invece è l’ultimo progetto che abbiamo realizzato. Il primo che potremmo definire di digital PR. Ci siamo concentrati sull’utilizzo di Twitter, con buona soddisfazione di persone che lo amano come mr white (aka Valerio Franco) e Gianni Lombardi, che ha collaborato al progetto.
Un altro lavoro particolare che abbiamo realizzato negli ultimi mesi è il biglietto da visita di ebolaindustries, la nostra anima digital. È particolare perché è un lavoro esclusivamente di design, disciplina che non ci appartiene del tutto, e perché per realizzarlo ci è voluto quasi un anno. Dopo l’idea abbiamo dovuto trovare il modo di realizzarla. E ci abbiamo messo ben 9 mesi per trovare un fornitore che stampasse su perspex delle scritte dal font size di 1,6 pt (0,5 mm.).
Poi c’è un lavoro che, nonostante non abbiamo iscritto a nessun premio è stato il più importante del 2011 per la nostra agenzia. Sto parlando della WoW Experience per Oral B. La campagna non è particolarmente creativa ma ha dimostrato la forza di ebolaindustries nel realizzare progetti che altri definiscono impossibili. La WoW Experience ha messo a dura prova tutti noi per almeno sei mesi, con un progetto complesso e integrato che ha prodotto anche risultati concreti di vendita. Per realizzarlo abbiamo dovuto anche affrontare catastrofi naturali come l’alluvione di Genova.
E infine due vecchi progetti.
La prima è la case histories di Chinò, che a mio parere risulta ancora il miglior progetto italiano mai fatto nel non convenzionale, almeno per quanto riguarda i risultati ottenuti di word of mouth e vendite.
L’ultima case history è quella di Ardo, cioè il primo frozen organizzato in Italia. Me lo chiedessero oggi non organizzerei un flashmob nemmeno se mi pregassero, ma allora non erano ancora così inflazionati e ricordo quel giorno come uno dei più emozionanti della mia carriera. In quella piazza si respirava un’energia incredibile. Un progetto importante per sottolineare il nostro spirito innovativo e la nostra capacità di precorrere i tempi.
Naturalmente queste non sono tutte le nostre case histories. Se siete dei feticisti dei progetti di Enfants Terribles e ebolaindustries potete vedere la collezione completa sul nostro sito.