Di essere fortunati intendo. E che si riesca a fare un progetto di comunicazione originale e innovativo.
Succede che ti chiami un cliente. Uno di quelli che hai conosciuto quando hai lavorato per qualche brand molto conosciuto. E che il cliente ti dica a sorpresa: “Ora lavoro per una compagnia che costruisce vettori aerospaziali”. Così ti viene spontaneo rispondere: “Sì, vabbe’, ma cosa potremo mai fare per un’azienda del genere…” Invece cominci a pensare cosa si può fare, di folle e che non sia mai stato fatto prima.
Da questa fortunata vicenda nasce #tweetnellospazio, un progetto digitale integrato che mi regala la prima gratificazione professionale del 2012.
Per i più curiosi: stiamo raccogliendo su un microsito, tweetnellospazio.it, i tweet che le persone scriveranno con l’hashtag “tweetnellospazio” (#tweetnellospazio). Fra una decina di giorni ne sceglieremo 3 e li metteremo su un razzo che partirà in orbita.
Tutto questo per comunicare il lancio di Vega, il primo vettore aerospaziale prodotto da un’azienda italiana: Avio. Chi volesse saperne di più può andare sul blog che abbiamo creato a supporto.
Il mio tweet è stato: “Che tweet nello spazio diventi un progetto davvero spaziale”. Se anche voi volete scrivere il vostro potete andare qui, oppure potete scrivere un pensiero o un desiderio direttamente su twitter con l’hashtag “tweetnellospazio”: #tweetnellospazio.
[…] questo per introdurre un progetto che, come ha già scritto Mizioblog alcuni giorni fa, a volte ti arriva inaspettatamente e ti permette di fare cose che non speravi di […]
Guarda, a prescindere dal fatto che non conoscevo quel sito mi sembrano due cose completamente diverse.
È diverso anche lo scopo: il nostro è un progetto di comunicazione, un progetto legato a un brand, quello che segnali tu sa tanto di un gioco. È tutto ,molto generico.
E poi noi i tweet li abbiamo mandati davvero nello spazio con un vettore che si chiama Vega che è partito il 13 febbraio. Loro parlano di un vettore indefinito per una missione spaziale indefinita (secondo te uno riesce a mandare un razzo nello spazio così?).
Insomma quelle che tu segnali puzza tanto di fake: i messaggi sono pochi, vengono quasi tutti dall’Italia, e sono iniziati 25 giorni fa. Inoltre le visite al sito sono poche (1000) mentre i follower su twitter sono tanti (più di 4000, secondo me li hanno comprati).
Se però sbaglio e tu sei l’autore del sito, perché non vedo chi altri potrebbe conoscere un progetto così, scrivimi e spiegami.
Però questa volta firmati, perché le segnalazioni anonime e livorose come questa non valgono un cazzo.
Mi sa che ho fatto una gaffe. Non volevo essere livoroso: mi piace davvero la vostra idea. Mi piace il concetto di “messaggio nella bottiglia”.
Ti chiedevo se c’entravi qualcosa perché il sito che ho linkato l’ho trovato su http://techpassionpr20.blogspot.com/2012/02/cosa-salveresti-dalla-fine-del-mondo.html, da un tizio che seguo su LinkedIn: diceva che il progetto nasce a Genova e mi ricordavo che tu eri di una città di mare. Ok, colpevolmente non ho fatto nessuna ricerca, in realtà stavo lavorando e non ho avuto tempo.
Per quanto riguarda il Golden Record invece l’ho trovato qui: http://www.brainpickings.org/index.php/2011/12/27/the-voyagers-penny-lane-carl-sagan/.
Quella che ti è sembrata una battutina acida in realtà era sincera meraviglia per essere incappato, nel giro di pochi giorni, nel racconto di tre progetti con qualche affinità.
Quindi ancora bravi a voi, e scusa se sono sembrato anonimo e livoroso: colpa della fretta.
A volte succede ancora.
Di essere fortunati intendo. E che si riesca a fare un progetto di comunicazione originale e innovativo.
Succede che ti chiami un cliente. Uno di quelli che hai conosciuto quando hai lavorato per qualche brand molto conosciuto. E che il cliente ti dica a sorpresa: “Ora lavoro per una compagnia che costruisce vettori aerospaziali”. Così ti viene spontaneo rispondere: “Sì, vabbe’, ma cosa potremo mai fare per un’azienda del genere…” Invece cominci a pensare cosa si può fare, di folle e che non sia mai stato fatto prima.
Da questa fortunata vicenda nasce #tweetnellospazio, un progetto digitale integrato che mi regala la prima gratificazione professionale del 2012.
Per i più curiosi: stiamo raccogliendo su un microsito, tweetnellospazio.it, i tweet che le persone scriveranno con l’hashtag “tweetnellospazio” (#tweetnellospazio). Fra una decina di giorni ne sceglieremo 3 e li metteremo su un razzo che partirà in orbita.
Tutto questo per comunicare il lancio di Vega, il primo vettore aerospaziale prodotto da un’azienda italiana: Avio. Chi volesse saperne di più può andare sul blog che abbiamo creato a supporto.
Il mio tweet è stato: “Che tweet nello spazio diventi un progetto davvero spaziale”. Se anche voi volete scrivere il vostro potete andare qui, oppure potete scrivere un pensiero o un desiderio direttamente su twitter con l’hashtag “tweetnellospazio”: #tweetnellospazio.
Comments (8)
La Stampa parla di #tweetnellospazio http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=10067&ID_sezione=38
Ne parlano anche i ninja: http://www.ninjamarketing.it/2012/02/06/twitter-pronto-a-volare-nello-spazio-con-vega/
[…] questo per introdurre un progetto che, come ha già scritto Mizioblog alcuni giorni fa, a volte ti arriva inaspettatamente e ti permette di fare cose che non speravi di […]
Bella idea. C’entra qualcosa con questa? http://www.lastmessagefromearth.com/
Dal Golden Record del 1977 lo spazio sta cominciando ad affollarsi..
Guarda, a prescindere dal fatto che non conoscevo quel sito mi sembrano due cose completamente diverse.
È diverso anche lo scopo: il nostro è un progetto di comunicazione, un progetto legato a un brand, quello che segnali tu sa tanto di un gioco. È tutto ,molto generico.
E poi noi i tweet li abbiamo mandati davvero nello spazio con un vettore che si chiama Vega che è partito il 13 febbraio. Loro parlano di un vettore indefinito per una missione spaziale indefinita (secondo te uno riesce a mandare un razzo nello spazio così?).
Insomma quelle che tu segnali puzza tanto di fake: i messaggi sono pochi, vengono quasi tutti dall’Italia, e sono iniziati 25 giorni fa. Inoltre le visite al sito sono poche (1000) mentre i follower su twitter sono tanti (più di 4000, secondo me li hanno comprati).
Se però sbaglio e tu sei l’autore del sito, perché non vedo chi altri potrebbe conoscere un progetto così, scrivimi e spiegami.
Però questa volta firmati, perché le segnalazioni anonime e livorose come questa non valgono un cazzo.
Mi sa che ho fatto una gaffe. Non volevo essere livoroso: mi piace davvero la vostra idea. Mi piace il concetto di “messaggio nella bottiglia”.
Ti chiedevo se c’entravi qualcosa perché il sito che ho linkato l’ho trovato su http://techpassionpr20.blogspot.com/2012/02/cosa-salveresti-dalla-fine-del-mondo.html, da un tizio che seguo su LinkedIn: diceva che il progetto nasce a Genova e mi ricordavo che tu eri di una città di mare. Ok, colpevolmente non ho fatto nessuna ricerca, in realtà stavo lavorando e non ho avuto tempo.
Per quanto riguarda il Golden Record invece l’ho trovato qui: http://www.brainpickings.org/index.php/2011/12/27/the-voyagers-penny-lane-carl-sagan/.
Quella che ti è sembrata una battutina acida in realtà era sincera meraviglia per essere incappato, nel giro di pochi giorni, nel racconto di tre progetti con qualche affinità.
Quindi ancora bravi a voi, e scusa se sono sembrato anonimo e livoroso: colpa della fretta.
Tranquillo, un semplice misunderstanding 😉
[…] un modo più semplice per coinvolgere e far parlare di sè? Ne parlano gli ideatori del progetto qui e […]