Sulla porta a vetri del suo ufficio c’è scritto DR. AD – CREATIVE DIVISION. Varcate la soglia. Il Dr. Ad, direttore creativo dell’agenzia Himmler, Goering & Mengele è seduto con le gambe allungate sulla scrivania. Alla sua destra, appoggiato alla parete, c’è un bastone. Non gli serve per camminare: lo usa per sottomettere Cameron, la stagista in piedi alla sua sinistra. Cameron è una copy di belle speranze che ha scelto di fare lo stage in questa agenzia proprio per la presenza del Dr. Ad, il miglior direttore creativo con il peggior carattere in circolazione. Cameron, oltre a essere di belle speranze, è di bella presenza. Indossa una minigonna inguinale che non riesce a nascondere del tutto il suo perizoma. Porta anche un paio di ginocchiere, che non le servono per giocare a pallavolo. Davanti alla scrivania del Dr. Ad. c’è poi un coppia di creativi. Il primo si chiama Chase, è un art director. E’ bello, biondo, ricco e viene da una famiglia dell’alta borghesia. Chase è molto ambizioso, non si farebbe certo scrupoli per fare carriera. Il secondo creativo della coppia si chiama Foreman, è un copy di colore (un negro, direbbe il Dr. Ad.), e si può dire che venga dalla strada, (insomma, non ha studiato al liceo ma ha fatto ragioneria).
Dr. Ad: “Chi ha scritto questo brief incomprensibile?”
Cameron: “Il dottor Wilson… lo strategic planner…”
Dr. Ad: “Cameron, stella mia, il tuo cervellino ce la fa a memorizzare questa informazione? Regalare per natale un vocabolario a tutti gli account e gli strategic planner…”
Foreman: “Comunque non dovremo trovarci di fronte a un caso difficile… un brief per la campagna di un brand di fazzolettini di carta…”
Il Dr. Ad strappa il perizoma alla stagista e lo lancia all’art director: “Chase, per favore, puoi garrotare il negro e spiegare a tutti perché si tratta di un brief complicato…”
Chase: “I concorrenti dominano il mercato…”
Il Dr. Ad si alza e si dirige verso la lavagna: “Riepiloghiamo… Benefit… Reason Why… Syle and Tone… Subsidiary appeal…”
Dr. Ad: “Cameron, stellina, per favore non parlare con la bocca piena…”
Chase: “Potremmo pensare all’uso di un personaggio mascotte!”
Foreman: “Ah… oh… hi…”
Dr. Ad: “Chase, allenta lo strangolamento del negro, che non sento cosa dice, e ripassami il perizoma di Cameron che non trovo il mio filo interdentale…”
Foreman: “Dicevo… argh… che il brand ha già usato una mascotte… qualche anno fa… Johnny Catarro… senza ottenere grandi risultati…”
Dr. Ad: “Forse l’errore sta proprio qui… finora il brand si è troppo focalizzato sul catarro… ma il raffreddore non è l’unico motivo per il quale si usano i fazzolettini di carta, vero?”
Chase: “Il pianto!”
Dr. Ad: “Bravo Chase, prendi questi croccantini… dobbiamo riuscire a far piangere la gente!”
Foreman: “Potremmo pensare a qualcosa di subliminale… inserire nello spot alcuni frame di un trito di cipolle…”
Cameron: “La pubblicità subliminale è ancora in fase sperimentale, non è detto che funzioni…”
Chase: “Allora potremmo pensare a uno spot crudele… per esempio una strage familiare…”
Foreman: “Già! Potremmo prendere come testimonial Erika e Omar… ormai dovrebbero essere fuori, no?”
Cameron: “Non funzionerebbe! Ormai la gente è assuefatta a queste cose…”
Foreman: “Giusto… e poi non rischiamo di esagerare?”
Il Dr. Ad usa il perizoma della stagista come una fionda e lancia un fermacarte di alabastro in testa a Foreman: “Accidenti a tutti i tuoi moralismi… sia maledetto tu e tutta la tua specie…” dopodichè si illumina e dice: “ho trovato!”
Cameron: “Dottor Ad, qual è la sua idea geniale questa volta?”
Dr. Ad: “Realizzeremo uno spot utilizzando immagini di negretti del terzo mondo…”
Chase: “Posso leccarle i piedi?”
Dr. Ad: “Però dobbiamo trovare le immagini più compassionevoli… bisogna immaginarsi pance gonfie, lebbra, qualche virus letale tipo ebola… poi firmiamo il tutto con il nostro brand di fazzolettini…”
Foreman: “Dottor Ad… lei è un genio… ma io non smetto di sanguinare… posso andare dal dottore?”
Dr. Ad: “Vai pure e porta con te Chase… se poi passate dalla sala riunioni spiegate la nostra idea al cliente che io con i product manager non voglio avere niente a che fare…”
Passa meno di un minuto che dalla porta dell’ufficio del Dr. Ad si affaccia la dott.ssa Cuddy, l’amministratore delegato dell’agenzia: “Gregory, so che mi nascondi qualcosa: ho appena saputo cosa hai in mente per lo spot dei fazzolettini di carta…”
Dr. Ad: “E chi è l’uccellone che ha spifferato questa cosa alla passera?”
La dottoressa Cuddy diventa paonazza.
Dr. Ad: “Cosa c’è che non va questa volta?”
Dott.ssa Cuddy: “Ma non lo sai che le associazioni no profit hanno firmato un accordo di esclusiva con Getty Images per la categoria immagini compassionevoli e lacrimevoli? Ci faranno la guerra per questo!”
Dr. Ad: “So cosa vuoi in cambio, ma non mi abbasserò mai a fare la supervisione per il direct marketing…”
Dott.ssa Cuddy: “Gregory, le cose funzionano così… se tu vieni incontro a me, io poi vengo incontro a te… vuoi che ti aiuti a far passare questo spot per i fazzolettini? Allora fai un piccolo sacrificio… dammi due ore di supervisione settimanale per il direct marketing…”
Il Dr. Ad annuisce e si arrende, dopodichè si alza dalla scrivania ed esce dalla porta. S’incammina lungo il corridoio con il solito passo claudicante, non perché è zoppo, ma perché, come sempre, alla sua gamba destra è aggrappata la stagista Cameron in ginocchio.
Sulla porta a vetri del suo ufficio c’è scritto DR. AD – CREATIVE DIVISION. Varcate la soglia. Il Dr. Ad, direttore creativo dell’agenzia Himmler, Goering & Mengele è seduto con le gambe allungate sulla scrivania. Alla sua destra, appoggiato alla parete, c’è un bastone. Non gli serve per camminare: lo usa per sottomettere Cameron, la stagista in piedi alla sua sinistra. Cameron è una copy di belle speranze che ha scelto di fare lo stage in questa agenzia proprio per la presenza del Dr. Ad, il miglior direttore creativo con il peggior carattere in circolazione. Cameron, oltre a essere di belle speranze, è di bella presenza. Indossa una minigonna inguinale che non riesce a nascondere del tutto il suo perizoma. Porta anche un paio di ginocchiere, che non le servono per giocare a pallavolo. Davanti alla scrivania del Dr. Ad. c’è poi un coppia di creativi. Il primo si chiama Chase, è un art director. E’ bello, biondo, ricco e viene da una famiglia dell’alta borghesia. Chase è molto ambizioso, non si farebbe certo scrupoli per fare carriera. Il secondo creativo della coppia si chiama Foreman, è un copy di colore (un negro, direbbe il Dr. Ad.), e si può dire che venga dalla strada, (insomma, non ha studiato al liceo ma ha fatto ragioneria).
Dr. Ad: “Chi ha scritto questo brief incomprensibile?”
Cameron: “Il dottor Wilson… lo strategic planner…”
Dr. Ad: “Cameron, stella mia, il tuo cervellino ce la fa a memorizzare questa informazione? Regalare per natale un vocabolario a tutti gli account e gli strategic planner…”
Foreman: “Comunque non dovremo trovarci di fronte a un caso difficile… un brief per la campagna di un brand di fazzolettini di carta…”
Il Dr. Ad strappa il perizoma alla stagista e lo lancia all’art director: “Chase, per favore, puoi garrotare il negro e spiegare a tutti perché si tratta di un brief complicato…”
Chase: “I concorrenti dominano il mercato…”
Il Dr. Ad si alza e si dirige verso la lavagna: “Riepiloghiamo… Benefit… Reason Why… Syle and Tone… Subsidiary appeal…”
Cameron: “Po…emmo comm…ae u..a rice…ca qua… itativa…”
Dr. Ad: “Cameron, stellina, per favore non parlare con la bocca piena…”
Chase: “Potremmo pensare all’uso di un personaggio mascotte!”
Foreman: “Ah… oh… hi…”
Dr. Ad: “Chase, allenta lo strangolamento del negro, che non sento cosa dice, e ripassami il perizoma di Cameron che non trovo il mio filo interdentale…”
Foreman: “Dicevo… argh… che il brand ha già usato una mascotte… qualche anno fa… Johnny Catarro… senza ottenere grandi risultati…”
Dr. Ad: “Forse l’errore sta proprio qui… finora il brand si è troppo focalizzato sul catarro… ma il raffreddore non è l’unico motivo per il quale si usano i fazzolettini di carta, vero?”
Chase: “Il pianto!”
Dr. Ad: “Bravo Chase, prendi questi croccantini… dobbiamo riuscire a far piangere la gente!”
Foreman: “Potremmo pensare a qualcosa di subliminale… inserire nello spot alcuni frame di un trito di cipolle…”
Cameron: “La pubblicità subliminale è ancora in fase sperimentale, non è detto che funzioni…”
Chase: “Allora potremmo pensare a uno spot crudele… per esempio una strage familiare…”
Foreman: “Già! Potremmo prendere come testimonial Erika e Omar… ormai dovrebbero essere fuori, no?”
Cameron: “Non funzionerebbe! Ormai la gente è assuefatta a queste cose…”
Foreman: “Giusto… e poi non rischiamo di esagerare?”
Il Dr. Ad usa il perizoma della stagista come una fionda e lancia un fermacarte di alabastro in testa a Foreman: “Accidenti a tutti i tuoi moralismi… sia maledetto tu e tutta la tua specie…” dopodichè si illumina e dice: “ho trovato!”
Cameron: “Dottor Ad, qual è la sua idea geniale questa volta?”
Dr. Ad: “Realizzeremo uno spot utilizzando immagini di negretti del terzo mondo…”
Chase: “Posso leccarle i piedi?”
Dr. Ad: “Però dobbiamo trovare le immagini più compassionevoli… bisogna immaginarsi pance gonfie, lebbra, qualche virus letale tipo ebola… poi firmiamo il tutto con il nostro brand di fazzolettini…”
Foreman: “Dottor Ad… lei è un genio… ma io non smetto di sanguinare… posso andare dal dottore?”
Dr. Ad: “Vai pure e porta con te Chase… se poi passate dalla sala riunioni spiegate la nostra idea al cliente che io con i product manager non voglio avere niente a che fare…”
Passa meno di un minuto che dalla porta dell’ufficio del Dr. Ad si affaccia la dott.ssa Cuddy, l’amministratore delegato dell’agenzia: “Gregory, so che mi nascondi qualcosa: ho appena saputo cosa hai in mente per lo spot dei fazzolettini di carta…”
Dr. Ad: “E chi è l’uccellone che ha spifferato questa cosa alla passera?”
La dottoressa Cuddy diventa paonazza.
Dr. Ad: “Cosa c’è che non va questa volta?”
Dott.ssa Cuddy: “Ma non lo sai che le associazioni no profit hanno firmato un accordo di esclusiva con Getty Images per la categoria immagini compassionevoli e lacrimevoli? Ci faranno la guerra per questo!”
Dr. Ad: “So cosa vuoi in cambio, ma non mi abbasserò mai a fare la supervisione per il direct marketing…”
Dott.ssa Cuddy: “Gregory, le cose funzionano così… se tu vieni incontro a me, io poi vengo incontro a te… vuoi che ti aiuti a far passare questo spot per i fazzolettini? Allora fai un piccolo sacrificio… dammi due ore di supervisione settimanale per il direct marketing…”
Il Dr. Ad annuisce e si arrende, dopodichè si alza dalla scrivania ed esce dalla porta. S’incammina lungo il corridoio con il solito passo claudicante, non perché è zoppo, ma perché, come sempre, alla sua gamba destra è aggrappata la stagista Cameron in ginocchio.