“Who Dat” è il coro dei tifosi dei Saints, che questa notte hanno vinto il SuperBowl 44. E’ stata una partita equilibrata fino al terzo quarto, quando le squadre erano divise da un solo punto. Gli attacchi erano stati perfetti, le difese si erano limitate a contenere i danni. Ma nell’ultimo quarto Drew Brees, il quarterback dei Saints, ha indovinato un drive perfetto, mentre il collega dei Colts, Peyton Manning, non ha saputo rispondere allo stesso modo. Il campione di Indianapolis ha commesso l’unico errore della partita, che però gli è costato il SuperBowl. Incredibile: hanno vinto gli sfavoriti. Ha vinto una squadra che è un simbolo per gli Stati Uniti, perché rappresenta la città di New Orleans. Una vittoria che significa anche riscatto. Perché i Saints sono la squadra che 5 anni fa ha ospitato nel suo stadio gli sfollati dall’uragano Katrina. E’ una squadra che ha saputo rifondarsi, ripartire e vincere. E sono passati solo 5 anni da quando tutto sembrava perduto. Per una volta, consentitemi di essere retorico: sono le storie che solo lo Sport e l’America a volte sanno raccontare.
“Who Dat” è il coro dei tifosi dei Saints, che questa notte hanno vinto il SuperBowl 44. E’ stata una partita equilibrata fino al terzo quarto, quando le squadre erano divise da un solo punto. Gli attacchi erano stati perfetti, le difese si erano limitate a contenere i danni. Ma nell’ultimo quarto Drew Brees, il quarterback dei Saints, ha indovinato un drive perfetto, mentre il collega dei Colts, Peyton Manning, non ha saputo rispondere allo stesso modo. Il campione di Indianapolis ha commesso l’unico errore della partita, che però gli è costato il SuperBowl. Incredibile: hanno vinto gli sfavoriti. Ha vinto una squadra che è un simbolo per gli Stati Uniti, perché rappresenta la città di New Orleans. Una vittoria che significa anche riscatto. Perché i Saints sono la squadra che 5 anni fa ha ospitato nel suo stadio gli sfollati dall’uragano Katrina. E’ una squadra che ha saputo rifondarsi, ripartire e vincere. E sono passati solo 5 anni da quando tutto sembrava perduto. Per una volta, consentitemi di essere retorico: sono le storie che solo lo Sport e l’America a volte sanno raccontare.