Chi mi conosce sa che sono stato un giocatore di poker. Chi mi conosce meglio sa che nel 2009 ho giocato una quantità di tempo tale (online), e a un livello tale (con profitto), da poter essere considerato un semi-pro. Chi mi conosce bene sa il perché di questo assurdo hobby, e che dall’inizio dell’anno ho praticamente smesso per dedicare più tempo alle cose che mi interessano davvero.
Ironia della sorte: quando le cose non le cerchi, queste ti capitano inattese. E’ infatti capitato che una poker room ha deciso di sponsorizzarmi per un importante torneo che si svolgerà domani al Casinò di Venezia. Domani sarò quindi ai tavoli del Poker Grand Prix a scontrarmi con i migliori giocatori italiani indossando una polo brandizzata Winga, la poker room che sta lanciando il gruppo Buongiorno.
La cosa mi lusinga, anche se credo che si tratterà della prima e ultima volta. Sono un buon giocatore, ma non certo un campione: piazzarsi a premio non sarà affatto facile. Ma va bene così. La sponsorizzazione è una delle cose più ambite per un poker player. E io l’ho ottenuta, anche se dubito per meriti sportivi. Sarà comunque una di quelle cose da raccontare ai figli. E siccome non ne ho, e dubito di averne, sarà una cosa che racconterò ai figli di KTTB (3) per traviarli: è una cosa che gli ho promesso una tiepida sera di maggio.
Posterò la cronaca sul mio twitter nel caso ci fossero dei pazzi che volessero seguirmi in quest’avventura.
Chi mi conosce sa che sono stato un giocatore di poker. Chi mi conosce meglio sa che nel 2009 ho giocato una quantità di tempo tale (online), e a un livello tale (con profitto), da poter essere considerato un semi-pro. Chi mi conosce bene sa il perché di questo assurdo hobby, e che dall’inizio dell’anno ho praticamente smesso per dedicare più tempo alle cose che mi interessano davvero.
Ironia della sorte: quando le cose non le cerchi, queste ti capitano inattese. E’ infatti capitato che una poker room ha deciso di sponsorizzarmi per un importante torneo che si svolgerà domani al Casinò di Venezia. Domani sarò quindi ai tavoli del Poker Grand Prix a scontrarmi con i migliori giocatori italiani indossando una polo brandizzata Winga, la poker room che sta lanciando il gruppo Buongiorno.
La cosa mi lusinga, anche se credo che si tratterà della prima e ultima volta. Sono un buon giocatore, ma non certo un campione: piazzarsi a premio non sarà affatto facile. Ma va bene così. La sponsorizzazione è una delle cose più ambite per un poker player. E io l’ho ottenuta, anche se dubito per meriti sportivi. Sarà comunque una di quelle cose da raccontare ai figli. E siccome non ne ho, e dubito di averne, sarà una cosa che racconterò ai figli di KTTB (3) per traviarli: è una cosa che gli ho promesso una tiepida sera di maggio.
Posterò la cronaca sul mio twitter nel caso ci fossero dei pazzi che volessero seguirmi in quest’avventura.
Comments (11)
insegna bene, mi raccomando. La voce “paghette” è già abbastanza importante.
faremo piazza pulita.
piuttosto, “Winga”.. nella gara era compreso il rebranding?
Spacca tutto Mizio!
E che il Grande Dealer sia con te.
ma come??? mi hai promesso un figlio! ricordi?
m.
Tranquilla. Per te ho conservato la mia scorta di vasetti nel freeer. Mela ha imparato ad aprirlo, ma ne ha lappati solo un paio.
A diciott’anni saranno già indipendenti economicamente. Il problema è che diventeranno alcolisti e puttaniere.
A diciott’anni saranno già indipendenti economicamente. Il problema è che diventeranno alcolisti e puttanieri.
Mentre io ancora aspetto il mio HU.
Hai ragione. Adesso riprendiamo. Intanto non dimenticare che siamo 1 a 0 😉
Me lo ricordo eccome sgrunt
perchè questo dovrebbe essere un problema?