Un raffreddore letale mi blocca a casa e mi impedisce di continuare la striscia negativa di capolavori visti ultimamente al cinema (mi manca solo Moccia). Perdipiù la cura disintossicante dal poker sta funzionando: grindo solo un paio d’ore ma poi mi stufo (incredibile quanto meno abbia voglia di giocare e più vinca). E così cazzeggio in rete. Alla fine incoccio in Invertising, il libro appena pubblicato da Paolo Iabichino, direttore creativo Ogilvy. Sono settimane che penso di procurarmelo, ma finora avevo sempre rimandato. Scarico l’intro aggratis e me la leggo. Pur non conoscendo Iabichino di persona, ho sempre nutrito per lui una stima professionale a distanza. Capita spesso che quando ebola (sì, sono anche dc di ebolaindustries 😉 è coinvolta in qualche gara dal contenuto particolarmente innovativo si ritrovi fra i piedi Ogilvy. Succede da anni. E così si è sviluppato in me questa specie di rispetto nei suoi confronti. Per questo, sono contento di dire che le prime 20 pagine di Invertising mi sono piaciute. L’analisi è lucida e fotografa perfettamente quello che è lo scenario contemporaneo nel nostro settore. Come nessun altro libro ha fatto finora. E così ho violentato la mia natura ligure e me lo sono comprato: qui. Ve ne riparlerò non appena avrò finito di leggerlo.