Il 10 settembre 2006 scrivevo il mio primo post. Un esordio piuttosto banale, a dire il vero: avevo iniziato a bloggare per documentare i primi progetti non convenzionali di ET. Pensavo che viral, ambient e guerrilla potessero dare nuova linfa alla creatività italiana, ma quell’illusione è durata poco. Poi è arrivata la crisi che ha appiattito tutto.
E così mizioblog è cambiato. E’ cambiato molto. E spesso.
A volte è stato un blog documentaristico che ha raccolto il meglio dell’adv internazionale, spesso è stato un blog polemico e sarcastico che ha attratto il peggio del nostro settore, qualche volta perfino un blog impegnato che ha fatto alcune battaglia (che ha inevitabilmente perso).
Ma c’è stato un filo comune in questi quattro anni: mizioblog ha sempre rispecchiato il mio stato d’animo e la mia personalità. Non a caso negli ultimi tempi ha svoltato definitivamente verso il cazzeggio. E non solo perché l’ironia è l’unico registro che sono capace di utilizzare, ma perché sono convinto che è (certezza, quindi non ci va il congiuntivo) l’unico valore importante che sono in grado di trasmettere.
Ho cercato accuratamente di non essere autocelebrativo e idealista. L’unico messaggio che implicitamente ho provato a lanciare è appunto “siate ironici”. L’ironia è una qualità fondamentale per chi fa il creativo. L’autoironia, addirittura, può salvare la vita a chi fa un mestiere come il nostro in cui le frustrazioni sono all’ordine del giorno e la vita privata è complicata da un cervello perennemente saturo di idee per merendine e per scarpe da tennis.
Di certo ironia e autoironia hanno fatto sopravvivere il mio blog: non riesco a spiegare altrimenti come io sia riuscito ad andare avanti per così tanto tempo (considerando il fatto che sono una persona priva di costanza e che si annoia facilmente).
Oggi mizioblog è uno dei blog pubblicitari più longevi fra quelli in circolazione. Non provo tanto orgoglio per questo, quanto stupore. Molti blog più autorevoli e importanti del mio sono spariti nel frattempo. E oggi addirittura si parla della morte del blog in generale, sempre più minacciato dall’inarrestabile successo dei social network.
Non so per quanto tempo ancora farò il blogger: è una domanda che mi pongo spesso. Forse fin quando ci sarà qualcuno che si divertirà a leggere le mie cazzate o, molto più probabilmente, fin quando io avrò voglia di scriverle.
mizio
P.S.
Trovo ironico e significativo il fatto che l’unico post che ho scritto sul concetto di “ironia” sia ironico per un cazzo. Ma tant’è.
Il 10 settembre 2006 scrivevo il mio primo post. Un esordio piuttosto banale, a dire il vero: avevo iniziato a bloggare per documentare i primi progetti non convenzionali di ET. Pensavo che viral, ambient e guerrilla potessero dare nuova linfa alla creatività italiana, ma quell’illusione è durata poco. Poi è arrivata la crisi che ha appiattito tutto.
E così mizioblog è cambiato. E’ cambiato molto. E spesso.
A volte è stato un blog documentaristico che ha raccolto il meglio dell’adv internazionale, spesso è stato un blog polemico e sarcastico che ha attratto il peggio del nostro settore, qualche volta perfino un blog impegnato che ha fatto alcune battaglia (che ha inevitabilmente perso).
Ma c’è stato un filo comune in questi quattro anni: mizioblog ha sempre rispecchiato il mio stato d’animo e la mia personalità. Non a caso negli ultimi tempi ha svoltato definitivamente verso il cazzeggio. E non solo perché l’ironia è l’unico registro che sono capace di utilizzare, ma perché sono convinto che è (certezza, quindi non ci va il congiuntivo) l’unico valore importante che sono in grado di trasmettere.
Ho cercato accuratamente di non essere autocelebrativo e idealista. L’unico messaggio che implicitamente ho provato a lanciare è appunto “siate ironici”. L’ironia è una qualità fondamentale per chi fa il creativo. L’autoironia, addirittura, può salvare la vita a chi fa un mestiere come il nostro in cui le frustrazioni sono all’ordine del giorno e la vita privata è complicata da un cervello perennemente saturo di idee per merendine e per scarpe da tennis.
Di certo ironia e autoironia hanno fatto sopravvivere il mio blog: non riesco a spiegare altrimenti come io sia riuscito ad andare avanti per così tanto tempo (considerando il fatto che sono una persona priva di costanza e che si annoia facilmente).
Oggi mizioblog è uno dei blog pubblicitari più longevi fra quelli in circolazione. Non provo tanto orgoglio per questo, quanto stupore. Molti blog più autorevoli e importanti del mio sono spariti nel frattempo. E oggi addirittura si parla della morte del blog in generale, sempre più minacciato dall’inarrestabile successo dei social network.
Non so per quanto tempo ancora farò il blogger: è una domanda che mi pongo spesso. Forse fin quando ci sarà qualcuno che si divertirà a leggere le mie cazzate o, molto più probabilmente, fin quando io avrò voglia di scriverle.
mizio
P.S.
Trovo ironico e significativo il fatto che l’unico post che ho scritto sul concetto di “ironia” sia ironico per un cazzo. Ma tant’è.
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gimme 5 Pisellone Spezzino