Negli ultimi anni ho sfogliato gli Annual ADCI con superficialità. Allo stesso tempo mi ero preso un periodo sabbatico da Adsoftheworld. Il motivo è semplice: trovo che in un periodo come questo, dove la sopravvivenza viene prima di tutto e i creativi perdono lavoro a grappoli, farsi le pippe sulle campagne finte sia una cosa da bambini viziati. Però, per preparare la seconda lezione all’Accademia, mi sono dovuto fare per forza un tour de force sia sul sito ADCI sia su AotW.
Vedere le campagne italiane più pubblicate (sull’annual e su AotW) mi ha procurato un effetto di straniamento, ma soprattutto mi ha fatto riflettere su quello a cui la pubblicità italiana di qualità si è ridotta, e cioè a puro Manierismo. ´
Cito da wikipedia: “…il gusto manierista, sempre più raffinato, autoreferenziale e decorativo, si consumerà in imprese di estremo virtuosismo commissionate dalle grande corti europee per una fruizione privata ed estremamente elitaria“.
Ecco, a parte la mancanza totale di contenuti, cosa che ci separa ancora nettamente dai paesi anglosassoni, ormai gli annunci si limitano a essere un mero esercizio di stile, a volte bello ma sempre arido. E Certi Creativi Italiani sembrano produrre esclusivamente per la propria vanità (non si contano infatti i fake).
A parte le rare eccezioni positive, per fortuna, è in atto un fenomeno che rischia di intaccare la professionalità di noi tutti. Perché se Noti Creativi Italiani si mettono a realizzare fake come dirigessero catene di montaggio, e questi fake prodotti in maniera industriale hanno il solo pregio di farci sbeffeggiare dalla comunità internazionale, allora questo fenomeno del Manierismo rende vano l’impegno di chi con grandi sforzi sta cercando di fare pubblicità per davvero. (continua)
Negli ultimi anni ho sfogliato gli Annual ADCI con superficialità. Allo stesso tempo mi ero preso un periodo sabbatico da Adsoftheworld. Il motivo è semplice: trovo che in un periodo come questo, dove la sopravvivenza viene prima di tutto e i creativi perdono lavoro a grappoli, farsi le pippe sulle campagne finte sia una cosa da bambini viziati. Però, per preparare la seconda lezione all’Accademia, mi sono dovuto fare per forza un tour de force sia sul sito ADCI sia su AotW.
Vedere le campagne italiane più pubblicate (sull’annual e su AotW) mi ha procurato un effetto di straniamento, ma soprattutto mi ha fatto riflettere su quello a cui la pubblicità italiana di qualità si è ridotta, e cioè a puro Manierismo. ´
Cito da wikipedia: “…il gusto manierista, sempre più raffinato, autoreferenziale e decorativo, si consumerà in imprese di estremo virtuosismo commissionate dalle grande corti europee per una fruizione privata ed estremamente elitaria“.
Ecco, a parte la mancanza totale di contenuti, cosa che ci separa ancora nettamente dai paesi anglosassoni, ormai gli annunci si limitano a essere un mero esercizio di stile, a volte bello ma sempre arido. E Certi Creativi Italiani sembrano produrre esclusivamente per la propria vanità (non si contano infatti i fake).
A parte le rare eccezioni positive, per fortuna, è in atto un fenomeno che rischia di intaccare la professionalità di noi tutti. Perché se Noti Creativi Italiani si mettono a realizzare fake come dirigessero catene di montaggio, e questi fake prodotti in maniera industriale hanno il solo pregio di farci sbeffeggiare dalla comunità internazionale, allora questo fenomeno del Manierismo rende vano l’impegno di chi con grandi sforzi sta cercando di fare pubblicità per davvero. (continua)