Dopo Lashortlist, un’altra intervista. Questa me l’ha fatta Marco Betti ed è stata pubblicata sia sul suo blog, Copywater, sia su Sushit. D’ora in poi però prometto che tengo a bada il mio egocentrismo: basta interviste fino alla fine dell’anno.
considerato che quando ci si tocca il naso si sta per mentire, la verità è
-che Io sono la persona a cui ti ispiri di più
-ti piacciono le tette più del culo
-preferisci le donne calve
-non sei asessuato come una bambola Furga
-ti trombi le stagiste.
tutto normale, insomma, a parte la tua predilezione per le donne calve.
😉
m.
Secondo me ti sei fatto condizionare troppo da Lie to Me. Comunque.
Sì, tu sei costante fonte di ispirazione. Da quando poi sei diventato Che Guastini, il rivoluzionario della pubblicità italiana, lo sei ancora di più.
Tette. forse avrei dovuto rispondere come fanno le donne: le mani sono la prima cosa che guardo.
Sienad O’Connor ai tempi d’oro e Ornella Muti nella Ragazza di Trieste erano due donne calve per cui ho sempre avuto un debole.
Markettara, più volte, ha dichiarato di avermi evirato (vedi Orsottopottolo).
Per quanto riguarda le stagiste, infinem ribadisco che fa tristezza approffittare di una situazione di potere. Diciamo piuttosto che mi tromberei volentieri le stagiste degli altri.
Senza offesa ma queste non sono interviste, sono “captatio benevolentiae” (avevo pensato un termine più volgare, ndr) che fanno leva sul narcisismo dell’intervistato.
Tutto simpatico, però mancano le notizie: l’autoreferenzialità è un giochino fine a se stesso.
Senza offesa, ma come ti prendi sul serio.
E’ un gioco.
Sono consapevole di non meritare un’intervista seria, nessuno che lavori in pubblicità lo è.
Chi me le chiede è per postare qualcosa di originale e divertente sul suo blog, io le accetto perché, nonostante diano di me un’immagine pessima, credo che ci siano ancora in giro persone che sappiano andare oltre le apparenze.
Se poi queste persone sono di genere femminile, tanto meglio 😉
Si sente ancora (un po’) la cadenza spezzina. Ne sono felice pur non conoscendoti 🙂
Anche io ho notato le toccatine al naso, ma ammetto di avere appena incominciato con Lie to me.
Mi sono divertita ad ascoltare, proporrei un’intervista al mese, non limitarti a questa settimana in offerta 😛
Nooo… la cadenza spezzina no. La odio. Pensavo che vent’anni da emigrante fossero pur valsi a qualcosa. Comunque la verità è che sono di Lerici: la Beverly Hills di Spezia 😉 E tu? Anche tu una profuga del Golfo? Di dove?
Vecchia checca che non sei altro, non essere geloso della mia eterosessualità.
E’ solo che le origini spezzine uno cerca di nasconderle ma poi fa piacere averle. Tra l’altro sono la causa della mia ciclica indolenza.
Dopo Lashortlist, un’altra intervista. Questa me l’ha fatta Marco Betti ed è stata pubblicata sia sul suo blog, Copywater, sia su Sushit. D’ora in poi però prometto che tengo a bada il mio egocentrismo: basta interviste fino alla fine dell’anno.
Comments (11)
considerato che quando ci si tocca il naso si sta per mentire, la verità è
-che Io sono la persona a cui ti ispiri di più
-ti piacciono le tette più del culo
-preferisci le donne calve
-non sei asessuato come una bambola Furga
-ti trombi le stagiste.
tutto normale, insomma, a parte la tua predilezione per le donne calve.
😉
m.
Secondo me ti sei fatto condizionare troppo da Lie to Me. Comunque.
Sì, tu sei costante fonte di ispirazione. Da quando poi sei diventato Che Guastini, il rivoluzionario della pubblicità italiana, lo sei ancora di più.
Tette. forse avrei dovuto rispondere come fanno le donne: le mani sono la prima cosa che guardo.
Sienad O’Connor ai tempi d’oro e Ornella Muti nella Ragazza di Trieste erano due donne calve per cui ho sempre avuto un debole.
Markettara, più volte, ha dichiarato di avermi evirato (vedi Orsottopottolo).
Per quanto riguarda le stagiste, infinem ribadisco che fa tristezza approffittare di una situazione di potere. Diciamo piuttosto che mi tromberei volentieri le stagiste degli altri.
Sined e Ornella, approvo. Se non avessi raggiunto la pace dei sensi e tu lo stadio Furga, litigheremmo per banali questioni di donne.
Pace dei sensi: bella perifrasi per prostata.
Senza offesa ma queste non sono interviste, sono “captatio benevolentiae” (avevo pensato un termine più volgare, ndr) che fanno leva sul narcisismo dell’intervistato.
Tutto simpatico, però mancano le notizie: l’autoreferenzialità è un giochino fine a se stesso.
Un abbraccio AldoGrasso 🙂
MM
Senza offesa, ma come ti prendi sul serio.
E’ un gioco.
Sono consapevole di non meritare un’intervista seria, nessuno che lavori in pubblicità lo è.
Chi me le chiede è per postare qualcosa di originale e divertente sul suo blog, io le accetto perché, nonostante diano di me un’immagine pessima, credo che ci siano ancora in giro persone che sappiano andare oltre le apparenze.
Se poi queste persone sono di genere femminile, tanto meglio 😉
Si sente ancora (un po’) la cadenza spezzina. Ne sono felice pur non conoscendoti 🙂
Anche io ho notato le toccatine al naso, ma ammetto di avere appena incominciato con Lie to me.
Mi sono divertita ad ascoltare, proporrei un’intervista al mese, non limitarti a questa settimana in offerta 😛
Nooo… la cadenza spezzina no. La odio. Pensavo che vent’anni da emigrante fossero pur valsi a qualcosa. Comunque la verità è che sono di Lerici: la Beverly Hills di Spezia 😉 E tu? Anche tu una profuga del Golfo? Di dove?
la prossima domanda sarà: “ma non ci siamo già visti da qualche parte?”
Vecchia checca che non sei altro, non essere geloso della mia eterosessualità.
E’ solo che le origini spezzine uno cerca di nasconderle ma poi fa piacere averle. Tra l’altro sono la causa della mia ciclica indolenza.
Il dettaglio finale giustifica tutto. 😉
Un abbraccio Arf…Arf… 🙂
MM